Comunicato sulla gestione delle gare amatoriali

Il Comitato ACSI Settore Ciclismo di Treviso partecipa al dolore della famiglia Biasetto e di tutti gli amici ciclisti che hanno avuto modo di conoscere il Compianto Giovanni.

Senza voler polemizzare con nessuno, vogliamo però dare riscontro alle accuse ingiustificate e del tutto infondate avanzate, anche a mezzo stampa locale, dal sig. Renzo Bertoldo, presidente dell’ASD Team Bertoldo, contro gli organizzatori della gara di Calderba del 13 agosto u.s..

Le critiche riguardano principalmente gli aspetti di sicurezza nelle gare amatoriali e il fatto che chi organizza le gare punterebbe principalmente a fare cassa.

  1. Come da regolamento ACSI Settore Ciclismo, alle gare amatoriali i ciclisti partono per fasce di categoria e normalmente ogni partenza non conta più di 80 partecipanti. Tale numero di ciclisti non è tale da costituire un pericolo per l’incolumità degli stessi.
  2. Non è vero che le gare amatoriali, dal punto di vista della sicurezza, vengono gestite in maniera superficiale. Il Comitato ACSI Settore Ciclismo di Treviso cura particolarmente la sicurezza delle gare, infatti:

– per ottenere l’autorizzazione, ciascun percorso di gara deve essere validato dalla Commissione Tecnica

– eventuali buche vengono sistemate prima della partenza

– eventuale ghiaino viene rimosso

– è sempre presente un medico in ambulanza

– sono sempre presenti 2 ambulanze che seguono in corsa i corridori al fine di ridurre al minimo i tempi di intervento dei sanitari

– tutti gli incroci sono presidiati

– tutte le corse sono segnalate da vetture di inizio e fine gara ciclistica e dai motostaffettisti abilitati alla scorta tecnica

– la zona dell’arrivo è transennata a protezione del pubblico

  1. Per dimostrare che le gare non vengono organizzate per fare cassa, riportiamo di seguito un esempio dei costi sostenuti dalla Società organizzatrice per una gara tipo:

– 450 € per le 2 ambulanze

– 150 € per il medico

– 320 € per i 4 motostaffettisti

– 1500 € per i premi

Si vede quindi che le spese vive sono di circa 2500 € per cui, considerato che ciascun partecipante paga 10 €, con 250 partecipanti la Società organizzatrice copre appena le spese. Non consideriamo poi il lavoro dei volontari (almeno 40 persone) per il presidio degli incroci e per il supporto tecnico (giudici di gara, macchine al seguito per gestire eventuali rotture del gruppo, addetti al montaggio/smontaggio palco e transenne, etc.). Mediamente nelle gare amatoriali in provincia di Treviso partono complessivamente 220/230 ciclisti per cui, se non interviene qualche sponsor, chi organizza le gare lavora in perdita.

Tutto questo per sensibilizzare l’opinione pubblica sul fatto che chi organizza le gare amatoriali lo fa per passione e non per guadagnarci. Gli organizzatori quindi rischiano del proprio e spesso ci rimettono dei soldi…

Quindi prima di avanzare delle accuse infamanti su chi si fa in quattro (spinto puramente dalla passione per questo sport e senza trarne alcun profitto) per continuare a mantenere vivo il movimento ciclistico amatoriale, dovrebbe almeno avere il buon senso di informarsi.

Chiudo dicendo che come Comitato ACSI Settore Ciclismo di Treviso abbiamo ritenuto importante mettere in chiaro il lavoro svolto nell’interesse di tutti i ciclisti e per sottolineare che è sempre più difficile organizzare le gare amatoriali (sia per le spese sia per le normative sempre più stringenti) per cui bisogna ringraziare tutte quelle Società che decidono di impegnarsi in tale attività pur sapendo che potrebbero andare incontro ad un disavanzo di cassa.

Rinnoviamo ancora le più sentite condoglianze alla famiglia Biasetto e a tutti gli amici del compianto Giovanni.

La direzione del Comitato ACSI Settore Ciclismo di Treviso.

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